Ovada (Fabrizio Mattana) – Sono definiti vini naturali perché vengono prodotti a partire da uve biologiche, mediante fermentazione spontanea del mosto, senza aggiunta di altre sostanze, fatta eventualmente eccezione per piccole quantità di anidride solforosa, evitando anche il ricorso a procedimenti invasivi. Sono vini che vanno oltre il biologico, che è regolamentato dall unione europea mentre questi partono da quella base ma con differenze che iniziano dalla cantina dove avviene una fermentazione spontanea grazie a lieviti presenti in natura, senza additivi se non quelli consentiti per una cantina convenzionale. L’Ovadese è l’area più densa di produttori di vini naturali con aziende che esportano in una ventina di paesi in tutti i continenti con circa 200.000 bottiglie, numeri piccoli ma ottimi se associati alla diffusione che è partita in passato grazie ad una piccola associazione di produttori ovadesi creata come coordinamento per la produzione e che ora vuol continuare con il supporto dell’Enoteca regionale di Ovada e del Monferrato e del Consorzio tutela dell’Ovada docg. C’è comunque un grande interesse nel mondo per questo tipo di produzione ma è necessario provare ad essere conosciuti di più nel territorio. Per questo l’enoteca aveva organizzato in passato un corso sui vini naturali che non si limitano naturalmente al solo dolcetto ma riguardano tutti i vitigni del territorio. Ad Ovada nella mattinata del 5 dicembre, quattro produttori locali davanti all’Enoteca proveranno a far conoscere al pubblico questi vini speciali. Una nuova iniziativa che la città sta mettendo in campo in un periodo difficile anche a livello economico per la crisi in atto e che va ad unirsi agli omaggi di bottiglie che alcuni ristoratori faranno a chi usufruirà del servizio asporto o consegna a domicilio. L’iniziativa è stata presentata a Palazzo Delfino alla presenza del Presidente dell’Enoteca Mario Arosio e dell’Assessore Marco Lanza, presenti i quattro produttori locali di vino naturale.