Alessandria – Una plastica “green” simile al Pet, usato comunemente per le bottiglie e molto altro, è stata ottenuta a partire dagli scarti delle piante.
Il nuovo materiale soddisfa i criteri richiesti per sostituire diverse plastiche usate attualmente, come basso costo, resistenza e compatibilità, essendo allo stesso tempo più rispettosa dell’ambiente.
Il risultato, che apre la strada a molte applicazioni ad esempio nel packaging, nei tessuti e nei dispositivi elettronici, è stato ottenuto da un gruppo di ricercatori della Scuola Politecnica Federale di Losanna (Epfl) e pubblicato sulla rivista Nature Chemistry.
“Quello che rende unica questa bio-plastica è la presenza della struttura intatta degli zuccheri che si trovano nelle piante”, spiega Jeremy Luterbacher, uno degli autori dello studio. “Questo la rende incredibilmente facile da realizzare, perché non andiamo a modificare ciò che è già presente – continua – e anche semplice da degradare, perché può essere scomposta in molecole largamente presenti in natura”.
I ricercatori, guidati da Lorenz Manker, hanno basato l’innovativa tecnica su una scoperta effettuata dallo stesso gruppo nel 2016: l’aggiunta di sostanze organiche chiamate aldeidi riesce a stabilizzare una parte del materiale vegetale, come il legno e gli scarti agricoli, ed evitare che vada distrutto durante l’estrazione.
In questo modo, le molecole di zucchero si comportano come i mattoncini costituitivi della plastica, permettendo di produrre il precursore del materiale in un unico passaggio, molto più semplice delle alternative attualmente disponibili. “Usando questa semplice tecnica – dice Manker – siamo in grado di convertire in plastica fino al 25% del peso degli scarti agricoli”.