Caravaggio (BG) Giulia Crepaldi – Proseguono i richiami di prodotti causati dai semi di sesamo contaminati con ossido di etilene oltre i limiti. Questa volta tocca a Lidl, che ha pubblicato il richiamo del croccante con sesamo Crownfield Limited Edition, in confezioni da 50 grammi con i numeri di lotto L201019 e L201021 e il termine minimo di conservazione (Tmc) 12/2021 (EAN 20969967).
Il croccante interessato è stato prodotto per Lidl Italia Srl dall’azienda Industria Dolciaria Quaranta Srl nello stabilimento di via L. Da Vinci 247 a Caravaggio, in provincia di Bergamo.
Per precauzione, si raccomanda di non consumare il croccante di sesamo con i numeri di lotto segnalati e di riportarlo al punto vendita per il rimborso, anche senza presentare lo scontrino. Per ulteriori informazioni è possibile contattare Lidl Italia al numero verde 800 480048.
Per lo stesso motivo, NaturaSì ha diffuso i richiami dell’olio di semi di sesamo bio con i marchi Bene Bio e Fior di Loto. I prodotti interessati hanno le seguenti caratteristiche:
Olio di semi di sesamo Bene Bio, in bottiglie da 250 ml, con il numero di lotto L30160007 e il Tmc 07/07/2021.
Olio di semi di sesamo Fior di Loto, in bottiglie da 500 ml, con i numeri di lotto L34449008 e Tmc 08/07/2021 e L34449325 e Tmc 21/05/2021.
In via cautelativa, si raccomanda di non consumare l’olio di sesamo con i marchi e i numeri di lotto segnalati e restituirli al punto vendita d’acquisto, dove sarà rimborsato o sostituito.
Sono più di 50 i prodotti richiamati per la presenza di semi di sesamo, convenzionali e biologici, provenienti dall’India contaminati da ossido di etilene, una sostanza non autorizzata in Europa. Dal 23 ottobre sono stati richiamati e ritirati semi di sesamo, mix di semi, cereali e legumi, olio, piatti pronti, prodotti da forno, snack dolci e salati, anche destinati a catering e ristorazione.
Dal 1° gennaio 2020, Il Fatto Alimentare ha segnalato 158 richiami, per un totale di 188 prodotti, e 5 revoche. Per vedere tutte le notifiche clicca qui.
Per capire come funziona il servizio di allerta alimentare e come viene effettuato il ritiro dei prodotti dai punti vendita leggi il libro “Scaffali in allerta” edito da Il Fatto Alimentare. È l’unico testo pubblicato in Italia che rivela i segreti e le criticità di un sistema che ogni anno riguarda  almeno 1.000 prodotti alimentari. Nel 10-20% dei casi si tratta di prodotti che possono nuocere alla salute dei consumatori, e per questo scatta l’allerta. Il libro di 169 pagine racconta 15 casi di richiami che hanno fatto scalpore. I lettori interessati a ricevere l’ebook, possono fare una donazione libera e ricevere in omaggio il libro in formato pdf  “Scaffali in allerta”, scrivendo in redazione all’indirizzo ilfattoalimentare@ilfattoalimentare.it.