(Giulia Borracino di Consumatore.com) – Il Sud Italia da sempre è il motore agricolo del paese. Ma, nonostante l’eccellenza dei prodotti di produzione locale, è spesso stato deficitario sulla promozione e la valorizzazione del proprio patrimonio agricolo. Per lungo tempo l’abbondanza di uve per la produzione vitivinicola è stata esportata per cifre irrisorie. E questo è soltanto un esempio. Fortunatamente, negli ultimi anni sono cresciute le realtà imprenditoriali mosse da desiderio di riscatto e rispetto per la propria terra.
Il modo migliore per incrementare questi principi è portare avanti una produzione sostenibile, dove la quantità può essere anche ridotta a vantaggio della qualità. Federbio, in un comunicato stampa del 23 luglio, presenta il progetto pugliese “Oltre.bio: gestione innovativa della cerasicoltura e viticoltura da tavola”. La Regione Puglia è tra le più vocate per la produzione di ciliegie e uva da tavola biologiche. Al suo attivo, vanta oltre 2.600 ettari di uva da tavola e circa 3.000 ettari di ciliegio gestiti con metodi di agricoltura sostenibili, tra cui figurano il biologico ed il biodinamico.
“Oltre.bio” già dal titolo lascia indizi sui propri intenti. Il biologico è una prerogativa indispensabile, ma allo stesso tempo un punto di partenza per andare oltre. Lo scopo non si riduce alla limitazione degli effetti dannosi delle sostanze chimiche, ma è finalizzato alla creazione di una realtà innovativa che coniughi la sapienza della tradizioni con le evoluzioni tecnologiche in campo di sostenibilità ambientale.
La strada da intraprendere prende il via dal rispetto della terra in tutte le sue connotazioni vegetative, salvaguardando identità territoriale, idrica, geologica e biodiversità.
Il 26 luglio, alle ore 18, ci sarà il primo incontro tra i partner del progetto. La Puglia mostra chiaramente i propri intenti di valorizzazione e salvaguardia. E se ne può essere orgogliosi.