(Luca Venturino di Dissapore) – L’Italia registra la maggiore incidenza di vigneti bio a livello mondiale, con il 15% dell’intera produzione nazionale di vino: lo sottolinea Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro, dopo aver analizzato i risultati di un rapporto dell’Organisation internationale de la vigne et du vin (Oiv). Secondo e terzo posto a pari merito per due Paesi confinanti, Francia e Austria, che possono invece vantare un’incidenza del 14% sull’intera quantità prodotta.
“La leadership mondiale dell’Italia nella produzione di vino bio conferma che la strada da seguire è quella dell’agricoltura di qualità, apprezzata da un numero sempre maggiore di consumatori” ha dichiarato Tiso, che poi rimarca come nel comparto vinicolo il biologico sia una prospettiva sempre più concreta, che si afferma con maggiore intensità e sicurezza ogni anno: una trasformazione che, del resto, “non si ferma al vino ma coinvolge molte altre produzioni”.
Un primato, quello dell’Italia nel vino bio, che verrà consolidato nel tempo anche grazie agli interventi del Parlamento. A novembre, infatti, la Camera voterà per discutere una nuova legge sul biologico. Un segnale che, come evidenzia il presidente di Confeuro, conferma che “nel nostro Paese i tempi sono maturi per un cambiamento”. “In attesa che i negoziati a livello europeo e mondiale producano risultati concreti” conclude infine Tiso, “Possiamo tracciare già da ora la strada che porta a una vera transizione ecologica ed essere da esempio per gli altri Paesi”.