Nairobi (Max Corradi) – L’iniziativa in Kenya rappresenta il primo progetto integrato al mondo a inserire l’Africa nella filiera verticale della bio-raffinazione offrendo opportunità di reddito e accesso al mercato a migliaia di agricoltori in aree degradate. Un impianto di bioraffinazione in Kenya. Eni ha completato la costruzione di uno stabilimento per la raccolta e spremitura di semi oleaginosi a Makueni, in Kenya. L’impianto è entrato in funzione lo scorso 18 luglio, avviando la produzione del primo olio vegetale per le bio-raffinerie. In un comunicato, il gigante italiano dell’energia rende noto che l’agri-hub, il primo di questo genere costruito in Kenya, ha una capacità installata pari a 15mila tonnellate, con una produzione prevista nel 2022 di 2.500 tonnellate. A luglio 2021, Eni aveva firmato un Memorandum d’Intesa con il Ministero del Petrolio e delle Attività Minerarie del Kenya per promuovere la decarbonizzazione dell’economia kenyota. L’avvio della produzione di biocarburanti a livello industriale nel Paese prevede complessivamente la realizzazione di 20 agri-hub, oltre alla conversione della raffineria di Mombasa.
Kenya: recupero di olio esausto per la bioraffinazione
L’agri-hub di Makueni lavorerà semi di ricino, di croton e di cotone per estrarre olio vegetale. Si tratta di materie prime sostenibili, non in competizione con la filiera alimentare perché provenienti da coltivazioni resistenti all’aridità e adatte a crescere su terreni degradati (il ricino), semi raccolti da piante spontanee (croton) e co-prodotti della filiera del cotone, in un’ottica di economia circolare. Nell’impianto, inoltre, si produrranno mangimi e bio-fertilizzanti, derivati dalla componente proteica dei semi, a beneficio delle produzioni zootecniche e alimentari, fornendo un contributo alla sicurezza alimentare. Il centro funzionerà anche come polo di formazione e supporto tecnico agli agricoltori. Eni Kenya, la sua filiera e tutti gli agri-feedstock sviluppati sono stati certificati secondo lo schema di sostenibilità ISCC-EU (International Sustainability and Carbon Certification), uno dei principali standard volontari riconosciuti dalla Commissione europea per la certificazione di biocarburanti (RED II).