La Città di Parigi è un esempio positivo di ristorazione sostenibile e cultura della alimentazione: le sue mense con prodotti bio e a filiera corta erogano 31 milioni di pasti l’anno, distribuiti in 1.300 centri tra asili, scuole, centri di aiuto sociale all’infanzia, case di riposo, centri di accoglienza per persone in difficoltà, oltre che refezione per i dipendenti pubblici municipali.
Sono questi infatti i numeri della refezione collettiva distribuiti dalla Mairie de Paris, nell’ambito del piano dell’alimentazione sostenibile 2015-2020. Circa il 70% dei pasti sono destinati alle mense scolastiche della città. Dati che la consigliera delegata all’ambiente della Città di Parigi, Aurélie Solans ha presentato durante l’incontro di Firenze della rete di Organic Cities Network Europe.
Obiettivo della Città di Parigi: entro il 2020 erogare il 50% di pasti con prodotti bio e/o locali e di stagione
Entro il 2020 Parigi conta di raggiungere l’obiettivo di almeno il 50% dei pasti confezionati con prodotti Bio, locali e di stagione.
Attraverso 4 assi fondamentali del piano di “alimentation durable” ovvero di alimentazione sostenibile:
- un accesso generalizzato all’alimentazione sostenibile
- un aumento dell’autonomia e della resilienza alimentare della Città
- la riduzione della produzione di gas serra e degli sprechi alimentari
- la messa in rete dell’intero partenariato: produttori, cucine, consumatori.
Già oggi è escluso totalmente l’impiego di olio di palma, di ogni prodotto geneticamente modificato e di pesce proveniente da sistemi di pesca non ecocompatibili. Tutte le uova utilizzate provengono da allevamenti en plein air.
Impegno prioritario: la riduzione degli sprechi alimentari: -50% entro il 2025
Le azioni positive messe in campo dalla città dovrebbero condurre entro il 2025 alla riduzione del 50% degli sprechi alimentari, entro il 2035 del 40% dei gas serra prodotti per effetto dell’alimentazione: dalla produzione al trasporto. Azioni che porteranno l’alimentazione sostenibile a coprire il 90% dei pasti entro il 2025.
Entro il 2030 è previsto che almeno il 50% dei prodotti alimentari della refezione collettiva della città provenga dal bacino parigino.
Altro obiettivo chiave: la riduzione dei gas serra dovuti all’alimentazione
Uno degli elementi centrali del piano, in linea sia con gli obiettivi 2020 che all’accordo C40 è quello della riduzione dei gas serra dovuti all’alimentazione.
Dai dati forniti emerge una riduzione del 6,6% per pasto tra il 2010 e il 2016: nel 2010 il bilancio dell’emissione di CO2 segnava 2244 g/CO2 per pasto, mentre la situazione al 2016 era di 2090 g.
Gli assi su cui la Città di Parigi ha lavorato per ridurre il quantitativo per pasto sono due:
- l’aumento percentuale di proteine vegetali
- l’avvicinamento delle zone di produzione dei prodotti a quella del consumo
Intanto si privilegiano prevalentemente frutta e verdura di stagione, e per le forniture della città si è scelto non superino i 250 Km dal capoluogo (oltre all’Île-de-France , gli alimenti provengono dalle regioni limitrofe della Piccardia, Champagne-Ardenne, Bourgogne, Centre e Haute-Normandie.
E’ poi stato avviato un piano per la riduzione dei percorsi nei singoli arrondissement per la distribuzione dei pasti.
Ad esempio nelle scuole dell’infanzia, con 3,2 milioni di pasti l’anno distribuiti in 480 plessi, la quasi totalità delle cucine sono ubicate all’interno dei plessi stessi.
Dalla Città di Parigi agli agricoltori uno stimolo per la conversione al biologico
Significativa è anche l’azione messa in campo dalla municipalità parigina per stimolare gli agricoltori nelle aree da cui viene prelevata l’acqua potabile della capitale alla conversione verso il biologico, sia per tutelare l’acqua potabile da inquinamento da pesticidi che poter disporre di maggior prodotto Bio di prossimità.
L’azione, condotta mediante interventi di animazione e sostegno finanziario per la conversione, ha consentito di passare nell’area della Vanne dai 286 ettari coltivati a biologico del 2008 ai 2.662 del 2015. Analogamente nell’altra area dedicata (la Vigne) gli ettari Bio sono passati nel medesimo periodo da 94 a 530.
La città ha poi stipulato contratti con i produttori per la fornitura degli alimenti.
Un’altra azione avviata dal municipio di Parigi è legata all’educazione alimentare.
L’amministrazione ha predisposto un simulatore per calcolare la CO2 prodotta per ciascun piatto. Vi si può accedere liberamente al seguente indirizzo – http://acteursduparisdurable.fr/sites/default/files/simulateur-carbone/ ; accompagnato da un « carnet » distribuito nelle scuole in cui i singoli piatti sono illustrati nei loro componenti con l’indicazione del valore nutrizionale del piatto e con le percentuali di grassi, zuccheri, proteine, fibre.